Ambientalismi News (n.4-2025) informazioni per agire

Ambientalismi News (n.4-2025) informazioni per agire

Cari lettori, benvenuti!

Questo è il quarto numero di “Ambientalismi News” (20/01-26/01). In 5 minuti proverò a raccontarvi ogni settimana, con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, la crisi ambientale che stiamo vivendo e non solo.

🌍 PANORAMA INTERNAZIONALE

La seconda presidenza di Donald Trump (Stati Uniti) è iniziata subito con un approccio scettico verso la crisi climatica.

Tra le misure più discusse vi sono il rilancio dell’estrazione di petrolio e gas su terreni federali, la riduzione delle restrizioni ambientali per le grandi imprese e il disimpegno dagli accordi internazionali sul clima, come il ritorno al rifiuto degli impegni di lungo termine legati all’Accordo di Parigi.

Il negazionismo climatico e la resistenza al cambiamento è divenuto più forte nei Paesi con politiche ambientali avanzate, come dimostra lo studio dell’Università di Stanford. Dal 2025 l’amministrazione USA è entrata nel club dei paesi negazionisti. Come spiega l’analisi le organizzazioni anti-clima tendono a nascere in nazioni che hanno intrapreso il percorso della transizione ecologica, piuttosto che in paesi con elevati livelli di emissioni e senza politiche adeguate di contenimento dell’inquinamento.

In Europa, intanto, si è acceso il dibattito sui PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche), grazie a un’inchiesta condotta da Le Monde e da altri media europei. Questa indagine ha rivelato una massiccia attività di lobbying da parte dell’industria chimica, volta a ostacolare le proposte dell’Unione Europea per vietare l’uso e la produzione di queste sostanze, note per la loro persistenza nell’ambiente e i gravi rischi per la salute umana. Le lobby hanno utilizzato tecniche di disinformazione simili a quelle impiegate in passato da settori come quello del tabacco e dei combustibili fossili, cercando di minimizzare i rischi associati ai PFAS e sostenendo che non esistono alternative praticabili.

Inoltre, è emerso che la mancata regolamentazione dei PFAS potrebbe comportare costi di bonifica enormi, stimati in oltre 2.000 miliardi di euro nei prossimi venti anni, evidenziando l’urgenza di affrontare questa crisi ambientale.

🇮🇹 FOCUS ITALIA 

In Italia, la questione dei PFAS è diventata drammaticamente attuale con la pubblicazione del report di Greenpeace, che ha rivelato che il 79% dei campioni di acqua potabile analizzati è contaminato da queste sostanze. L’indagine ha coinvolto 235 città e ha mostrato una presenza allarmante di composti come il PFOA e il PFOS, noti per i loro effetti cancerogeni. Greenpeace ha chiesto con forza al governo italiano di adottare misure legislative per vietare l’uso dei PFAS e proteggere la salute pubblica.

Parallelamente, il processo Miteni in Veneto ha segnato un’importante svolta legale. Il giudice ha rinviato a giudizio 15 manager accusati di reati ambientali legati alla contaminazione delle falde acquifere da PFAS. Questo caso rappresenta uno dei più grandi processi per reati ambientali in Italia e sottolinea l’impegno delle associazioni ambientaliste nel garantire giustizia per le comunità colpit.

📚 APPROFONDIMENTI DELLA SETTIMANA

Ecco i link ad articoli settimanali consigliati:

  • Una tabella di marcia per eliminare i pesticidi. Nonostante gli impegni dell’UE, l’uso dei pesticidi non è diminuito. Oltre 85 organizzazioni propongono una tabella di marcia per eliminarli gradualmente .
  • Report Greenpeace sulla contaminazione. Questo report fornisce una mappa dettagliata della contaminazione da PFAS nelle acque potabili italiane, evidenziando l’urgenza di azioni legislative. Un documento fondamentale per chiunque voglia approfondire l’impatto ambientale in Italia.
Generata con copilot.microsoft.com

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