Ambientalismi News (n.6-2025) informazioni per agire

Ambientalismi News (n.6-2025) informazioni per agire

Cari lettori, benvenuti!

Questo è il sesto numero di “Ambientalismi News” (04/02-12/02). In 5 minuti le notizie più interessanti scelte per questa settimana usando come collaboratore l’intelligenza artificiale.

🌍 PANORAMA INTERNAZIONALE

La prima notizia riguarda la vicenda di Gianluca Grimalda, un ricercatore licenziato per essersi rifiutato di prendere un aereo per evitare l’impatto ambientale del viaggio. Un tribunale ha stabilito che il licenziamento era illegittimo e ha ordinato un risarcimento. Grimalda devolverà 75.000 euro del risarcimento a cause per la protezione del clima. Questo caso è da considerarsi un precedente importante per il riconoscimento del diritto all’obiezione di coscienza climatica.

Una notizia mi era sfuggita nelle scorse newsletter, la liberazione di Leonard Peltier, attivista indigeno nord americano. Un uomo che, dopo 50 anni di carcere, è stato “liberato” da Biden con una commutazione della pena in arresti domiciliari. Il processo di Peltier è stato segnato da irregolarità, tra cui prove inesistenti e testimonianze ritrattate. Nel 2021, anche l’ex procuratore capo del caso Peltier ne chiese la grazia, definendo il procedimento giudiziario e la lunga carcerazione “ingiusti”. Nonostante la commutazione della pena, alcuni sostengono che non si tratti di una vera vittoria, poiché Peltier è stato detenuto ingiustamente per motivi politici e le sue condizioni di salute sono peggiorate in carcere. Peltier si è battuto per difendere i diritti dei nativi in una società americana, quella degli anni 70, sempre più repressiva con il dissenso.

Un’altra notizia importante per comprendere le contraddizioni della transizione verde: la sentenza in Kenya sui crediti “green”. Un tribunale kenyota ha stabilito che i progetti di compensazione dei crediti di carbonio gestiti dalla Northern Rangelands Trust (NRT) società che ospita nel Paese africano controversi progetti di compensazione dei crediti di carbonio per conto di colossi della nuova economia, come Meta e Netflix, o compagnie aeree come British Airways, sono considerati illegali e violano la Costituzione keniota. Le aree protette sono state concesse alla NRT senza la partecipazione delle comunità indigene, costringendole allo sfratto. La sentenza ordina che alle popolazioni indigene non possa essere impedito di vivere e transitare in quei territori. Survival International ha pubblicato un rapporto che denuncia il progetto di compensazione del carbonio della NRT, definendolo “colonialismo del carbonio”.

Restando sui meccanismi internazionali di costruzione della transizione ecologica, colpisce come dopo la COP29 di Baku, la strada verso la COP30 di Belém non sia delle migliori. Solo 10 paesi su 197, parte della Unfccc, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ha consegnato entro il 10 febbraio le nuove promesse di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, chiamate NDC (Nationally Determined Contributions). Solo il Regno Unito, la Svizzera e il Brasile, dei Paesi importanti in termini di emissioni inquinanti per il clima, ha depositato i documenti entro la data prevista. Ovviamente non lo hanno fatto gli Stati Uniti. 

L’ultima notizia riguarda la situazione in Antartide che sta mutando con gli effetti causati dal cambiamento climatico e dalla competizione tra le potenze mondiali. Il riscaldamento globale sta causando il rinverdimento di alcune zone dell’Antartide. Inoltre, destano molte preoccupazioni negli Stati Uniti e nei paesi occidentali la presenza crescente di grandi potenze come Cina, Russia e Iran nella regione. La Russia è interessata alle risorse di idrocarburi in Antartide, mentre gli Stati Uniti sembrano meno coinvolti nella regione. Alcuni osservatori temono che una potenziale coalizione Brics+ possa interrompere la governance dell’Antartide. Il Trattato Antartico, infatti, regola la presenza dei Paesi interessati e promuove usi pacifici e la conservazione dell’ambiente, vietando qualsiasi sfruttamento delle risorse naturali..

🇮🇹 FOCUS ITALIA

La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ha avviato nuove indagini, che si concentreranno su settori come lo smaltimento illecito dei rifiuti della concia, i termovalorizzatori e lo smaltimento di impianti di energia rinnovabile, come i pannelli solari. Ha inoltre evidenziato i rischi di frodi nel mercato delle emissioni di carbonio, in particolare nel mercato volontario. C’è, infatti, una crescente preoccupazione per il coinvolgimento della criminalità organizzata in questi settori, rendendo necessaria, quindi, una prevenzione più efficace.

Molta preoccupazione ha destato anche la diminuzione della neve sulle Alpi e sugli Appennini a causa dell’aumento delle temperature. Negli ultimi cento anni, la neve sulle Alpi è diminuita del 50%, con una riduzione del 23% nelle Alpi settentrionali e del 50% in quelle sud-occidentali. La durata del manto nevoso nelle Alpi centrali si è accorciata di un mese e il 90% della neve sulle piste da sci è ora artificiale. Questa scarsità di neve sta causando un deficit idrico nei fiumi, con il Po e l’Adige che registrano un deficit del 61% e il Tevere ha subito un calo drastico, passando da un deficit del 24% a un deficit dell’88% in un solo mese. Le temperature più elevate ridurranno ulteriormente le nevicate, con una riduzione dell’8% della copertura nevosa per ogni grado di aumento della temperatura.

La mobilitazione di comitati e movimenti per la protezione delle montagne è stato un moto di ribellione a questa crisi che sta colpendo le montagne in Italia, che subiscono pressioni dal turismo di massa e dai grandi eventi. La protesta si è svolta in varie località alpine e appenniniche, con l’obiettivo di denunciare gli investimenti in nuovi impianti di risalita e infrastrutture olimpiche dannose. Questa mobilitazione si vuole opporre alla speculazione e cerca un modello di sviluppo alternativo.

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