I Wandervögel

Nel 1896 nessuno poteva immaginare che un semplice gruppo escursionistico formato da giovani studenti di una classe di stenografia, potesse fondare un movimento con migliaia di aderenti in tutti i paesi di lingua tedesca in grado di criticare profondamente la società in cui viveva. I Wandervögel riuscirono a diffondersi in tutta la Germania, ed anche fuori dai confini, in soli dieci anni, proponendo ad altri coetanei una vita semplice a contatto con la natura con guide solo di qualche anno più grandi nominati autonomamente all’interno di ogni singolo gruppo, senza alcun controllo da parte dei genitori.

Il girovagare dei gruppi, che entravano cantando e ballando nelle piazze dei paesi che incontravano lungo le passeggiate,  assieme alle proposte di passeggiate nei boschi, sia di notte che di giorno, di campi all’aria aperta, di feste in occasione dei solstizi, di falò animati da canzoni popolari accompagnate dalle chitarre, furono tutti elementi che contribuirono ad attrarre giovani.

Si aggiunga il loro vestirsi in modo semplice, con abbigliamento pratico e senza abbellimenti borghesi, la pratica di una vita sana in cui si rifiutavano le droghe e l’alcol, il rifiuto dell’educazione e della morale borghese. Ovviamente incontrarono in molte scuole e contesti sociali l’opposizione delle autorità scolastiche e delle famiglie, anche se con il loro girovagare in lungo e largo per la Germania e negli altri paesi di lingua tedesca, riuscirono ad attirare le simpatie di alcuni genitori e di alcuni intellettuali dell’epoca, soprattutto pedagoghi, filosofi e teologi.
Il culmine del primo periodo fu l’incontro sul monte Meissner, nell’ottobre del 1913, dove i diversi gruppi di Wandervögel provenienti da ogni parte della Germania si incontrarono per festeggiare in maniera alternativa il centenario della battaglia delle nazioni di Lipsia (16-19 ottobre 1813). Erano presenti sia ragazzi che ragazze, oltre ad un nutrito gruppo di adulti, alcuni invitati a rivolgere un loro contributo culturale ai giovani, altri venuti solamente per interesse nel Movimento Giovanile. Quello che emerse in questo incontro fu lo spirito che cominciava ad informare tutti: il rigetto dei miti borghesi del successo personale, della corsa al profitto ed al benessere materiale individuale e la realizzazione di un “ritorno alla natura”, che dopo questo incontro cominciò ad assumere anche un contenuto politico e sociale con un’organizzazione interna che si ispirava al modello del Bund e culturalmente si rifaceva all’ideologia Völkisch. Nello spirito di questo importante incontro si formò la Freideutsche Jugend, una federazione di gruppi creata sull’onda dello spirito di unità vissuto sul monte Meissner. Ma sia per la prima guerra mondiale, in cui persero la vita moltissimi giovani di questa federazione, sia per il suo essere una realtà elitaria e troppo permeata da gruppi politici e razzisti, mentre molti ancora alla vigilia della Grande Guerra rigettavano l’idea che la politica ed i problemi sociali dovessero entrare nelle faccende interne dei Wandervögel, la federazione fallì il suo compito e si sciolse nel 1923. Questa esperienza negativa segnò tutta la storia del secondo periodo, quello bündisch, in cui non si riuscì mai a costituire un unico soggetto in cui riunire tutte le forze giovanili del Movimento.
La prima guerra mondiale non toccò chi, troppo giovane, non partì per il fronte, ma annientò l’animo dei giovani in guerra, i quali partiti entusiasti, persero la speranza di far nascere l’uomo nuovo nelle battaglie, dove la realtà prese il posto dell’ideologia: nelle trincee contava solo la lotta per la sopravvivenza, nulla importava ai contadini ed agli operai della lotta alla società guglielmina e del ritorno alla natura. I giovani Wandervögel si ritrovarono soli e maturarono l’idea, una volta tornati sconfitti in patria, che fosse ora di trasformare l’ideale romantico in azione politica in grado di trasformare la società tedesca senza attendere eventi esterni. L’amore per la natura doveva tradursi in pratica, attraverso un ritorno all’agricoltura ed un nuovo ideale politico e sociale alternativo alla scomparsa società guglielmina che si era riciclata, secondo il Movimento, nella società borghese che sosteneva la Repubblica di Weimar.