Ecologia integrale e economia civile

Ecologia integrale e economia civile

Alcune riflessioni prima dell’incontro che condurrò il 5 ottobre durante la settimana di Città Nuova. La crisi ecologica attuale è il risultato di una chiusura dell’essere umano su se stesso. L”economia ha svolto un ruolo centrale nell’unire un approccio razionale, rivolto alla massimizzazione del profitto ad un individualismo incapace di costruire sul noi. La crisi ecologica è il frutto avvelenato di questa insana unione.

L’economia civile, che ha origine in Italia durante l’umanesimo ed il rinascimento, ha avuto il suo principale pensatore nel 1700 in Antonio Genovesi, che partiva da un paradigma fondamentale: “homo homini natura amicus”. Una fiducia nel prossimo che non è stata scelta dall’Occidente, che ha preferito la visione pessimistica di Hobbes, con il suo paradigma “homo homini lupus”, che rappresentava la condizione precedente la nascita dello Stato.

Che cos’è l’economia civile in pochi minuti!

alcune riflessioni

La casa comune è stata già devastata dall’essere umano per la sua assenza di qualsiasi limite alla ricerca egoistica della realizzazione dei propri desideri. Quindi come si può trasformare la visione ripiegata sull’io in una aperta sul noi? L’umanità ha la capacità di lasciare un modello che ci permette, come dei bambini, di soddisfare ogni nostro desiderio, per uno che richiede di limitarsi per l’altro? Come abbandonare la visione razionale di considerare la massimizzazione dei profitti, l’uso senza limiti dello sviluppo tecnologico, l’utilizzo della guerra per esportare il proprio modello culturale, come il modello vincente e corretto?

Le domande sono più urgenti oggi, di fronte alla crisi ecologica. Sono necessarie per poter rispondere alle sfide lanciate dal Papa Francesco con la sua enciclica “Lardato si'” ed il suo magistero.

Le risposte, nella realtà di tutti i giorni, non ci sono ancora. Anzi, la realtà è un’altra, è quella dove trionfa la visione hobbesiana.