Il secondo periodo, caratterizzato dal Bund, fu la risposta alla ricerca di un nuovo modo di continuare l’esperienza dei Wandervögel attraverso l’ideale bündisch, ritenuto il modo migliore per affrontare una società individualista ed egoista.
Il dopoguerra
Si passò dalle attività ricreative e gioiose all’aria aperta, come le escursioni ed i vagabondaggi, all’esperienza comunitaria all’interno di fattorie autogestite o nei campi lavoro. Il Movimento dovette attraversare le divisioni che si generarono nel primo dopoguerra.
Si divise al suo interno con la nascita di nuovi gruppi naturalistici alternativi, di correnti interne nazionaliste e comuniste, di nuovi gruppi giovanili di ispirazione cristiana e di fondatori di nuove religioni panteistiche.
La Deutsche Freischar
Solo nei primi anni Venti, di fronte alla frantumazione dell’esperienza della Freideutsche Jugend, i vari gruppi cercarono di riunirsi in una nuova unione federale. La figura che ci riuscì fu Ernst Buske. Divenne nel 1926 la guida del Deutsche Freischar, le Libere Schiere Tedesche.
Le caratteristiche proprie del periodo Wandervögel, si unirono ad un gruppo nato negli anni Venti da una scissione all’interno del movimento scout tedesco. Lo scopo dei Freischar era quello di preparare i giovani a divenire uomini senza tradire gli ideali naturalistici del Movimento Giovanile.
Il movimento istituì un centro educativo per adulti, la Boberhaus e i campi di lavoro in Bulgaria, organizzati dal 1925 al 1933. Qui molti giovani, per tre settimane, univano il lavoro con un ricco programma formativo.
Questa fu ritenuta l’esperienza migliore per preparare l’avvento del Bund, una comunità nazionale che superasse le divisioni di classe attraverso la condivisione delle necessità e la ricerca di comuni soluzioni attraverso il lavoro. Al centro dell’azione c’era l’amore per la natura e per la patria.