La fine della Jugendbewegung

Negli anni Trenta, di fronte all’avanzata del nazionalsocialismo e la violenza della Hitlerjugend, il Movimento Giovanile non ebbe la forza di proporsi come alternativa nazionalista e völkisch.

Il nazismo non tollera differenze

Il nuovo regime nazista non tollerò la presenza di un movimento che, se poteva apparire affine al proprio, si dimostrava molto diverso e difficilmente gestibile dall’alto per il suo forte desiderio di libertà ed indipendenza mutuato dalla natura e dall’amore per il vagabondaggio.

La resistenza del Movimento Giovanile tedesco

La residua resistenza si espresse tutta nel tentativo finale di unificare tutto il Movimento nel Grossdeutsche Jungenbund guidato dall’Ammiraglio von Trotha. Ma di fronte all’uso della forza, l’Ammiraglio cedette aderendo senza nessuna opposizione, se non quella sparuta di qualche gruppo, alla gioventù hitleriana.

L’uso strumentale dei simboli del Movimento Giovanile Tedesco

L’organizzazione giovanile nazionalsocialista utilizzò l’ideale Wandervögel del ritorno alla natura e l’ideologia völkisch solo in chiave razzista e nazionalista, riprendendo i principi del “Sangue e suolo”, promossi e sostenuti dagli Artamani, un piccolo gruppo razzista del Movimento Giovanile Tedesco. Esso ebbe come suoi giovani membri diversi futuri ministri di Hitler, tra cui Walter Darré, che fu ministro dell’agricoltura. Durante il suo incarico, promosse nel Terzo Reich un piano per la riconversione agricola del popolo tedesco attraverso la promozione di pratiche agricole rispettose della natura. Abbracciò, agli inizi degli anni Quaranta, la pratica agricola biodinamica di Rudolf Steiner.