La politica ambientale fra realisti e idealisti

La politica ambientale fra realisti e idealisti

Quella di cui scrivo è una polarizzazione politica, con tutte le sue gradazioni, della contemporaneità, quella fra realisti e idealisti. Questa opposizione permea la politica e l’economia, paralizzando il presente, perché non trova soluzioni alla complessità.

Velocità tecnologica

La velocità tecnologica e un’economia ormai piegata completamente al profitto, hanno impresso un’accelerazione che porta ad avere posizioni politiche nette. Chi si occupa razionalmente dei cambiamenti climatici e della crisi ecologica in generale si trova “compresso” tra queste categorie.

I realisti

Nel particolare, con realisti intendo quei politici, attivisti, esperti e cittadini in generale che guardano al futuro con atteggiamento pragmatico, che esclude dal loro campo dell’agire qualsiasi cambiamento che metta in discussione il modello attuale, si costruisce per migliorare il modello esistente.

Gli idealisti

Con idealisti intendo chi ha una visione alternativa al modello attuale ed immagina “idealmente”, di cambiare il sistema di governo del mondo. Il loro agire chiede una rottura forte con il passato, ritenuto fallimentare per la crisi umana ed ecologica a cui ci ha condotto.

Il rischio delle polarizzazioni senza opposizioni

Il rischio di entrambe le polarizzazioni è di divenire ideologie, con tutti i pericoli che ne derivano. La crisi della modernità è tutta nella mancanza di riuscire a muoversi fra le polarità per trovare soluzioni sempre modificabili, per cercare di confrontarsi con la modernità tecnologica. Questo rende la ricerca di soluzioni nelle COP molto difficile, perché ognuno rimane sulle proprie posizioni e non si muove verso le altre. Prevale una deriva ideologica, quella di riuscire a salvare uno sviluppo senza limiti con le aspettative di un futuro dignitoso per le prossime generazioni. Nei movimenti prevale la richiesta netta di un cambiamento radicale immediato, impossibile da raggiungere nel breve periodo, senza un’analisi della complessità. Insomma nessuno si muove verso la ragionevolezza di assumere decisioni capaci di condurre al cambiamento nella realtà.

La necessità della fraternità

Per questa breve considerazione di carattere filosofico, questi grandi eventi sono destinati a non portare frutto. Manca la consapevolezza che siamo tutti sulla stessa barca e se ci separiamo non riusciremo ad affrontare la tempesta.