Domande a cui cercherò di dare qualche risposta in questo post, anche per rispondere ad alcuni di voi, tra cui mia moglie, che mi hanno chiesto informazioni su questo tema.
L’ora legale ci fa risparmiare energia?
Lo studio effettuato per l’UE quest’anno ha dimostrato che non si risparmia più come una volta, in quanto l’utilizzo di tecnologia a basso consumo, come LED ed elettrodomestici in classe A+++, ha diminuito di molto il risparmio rispetto all’inverno. Però, come dimostrano i dati di Terna in 7 mesi di ora legale, in Italia, ci sono stati minori consumi elettrici per 554 milioni di kilowattora!

Quindi ci sono stati vantaggi sia per l’economia, con il risparmio energetico per le imprese, sia per l’ambiente, con la riduzione dell’emissione di inquinanti per la produzione di energia nelle centrali a carbone, a gas, o con l’importazione di energia prodotta da fonti nucleari (per avere un’idea delle fonti di energia da cui si approvvigiona l’Italia, guardate la bolletta dell’energia elettrica!).
Come nasce l’idea?
Nel 1916, nel corso della Prima Guerra Mondiale, si decise di spostare in avanti di un’ora, in estate, le lancette dell’orologio. Si iniziò in Inghilterra per poi estendere la scelta in altri paesi europei, come l’Italia. Questa consuetudine fu reintrodotta negli anni Ottanta e fu disciplinata, in ultimo, dalla UE del 2000. Quindi la pratica è stata via via adottata in modo uniforme in tutti i paesi europei, attraverso un calendario comune del passaggio dall’Ora solare all’Ora legale e viceversa, soprattutto al fine di non avere problemi nei tempi degli scambi economici.
L’opinione pubblica europea divisa
La Commissione UE, dopo uno studio commissionato nel 2017 su questa questione, ha promosso quest’anno on line una consultazione pubblica sul quesito cambio Ora Legale/Ora Solare sì/no, che ha avuto inizio il 4 luglio ed è terminata il 16 agosto ed ha visto la partecipazione di circa 4,6 milioni di cittadini europei. Il 70% dei cittadini che hanno partecipato sono stati tedeschi, l’8,6% francesi ed il 6% austriaci.
Le 5 domande riguardavano:
- L’esperienza complessiva nei due passaggi di orario durante l’anno;
- La preferenza fra tenere o abolire questo passaggio;
- Le ragioni della scelta relativa alla domanda precedente;
- L’importanza attribuita alla scelta di conservare o cambiare l’orario;
- Le preferenze in caso di abolizione dell’ora legale o solare.
La prima domanda ha raccolto un complessivo di 76% di risposte negative. La maggior parte dei cittadini UE, o meglio la maggior parte dei cittadini tedeschi ha espresso la sua esperienza negativa con i due passaggi di orari all’anno.

Di conseguenza il risultato della seconda domanda è stato dell’84% a favore dell’abolizione del doppio passaggio. La ragione più usata per l’abolizione dello stato attuale di alternanza fra ora legale e ora solare è quella della salute umana (43%), seguita dalla percezione di una diminuzione del risparmio energetico (20%). All’ultima domanda, chi ha scelto di abolire i due cambi di ora durante l’anno, per il 56% ha risposto di preferire il mantenimento per sempre dell’ora legale, mentre il 36% ha scelto di mantenere per sempre l’ora solare.
Le risposte avrebbero dovuto rappresentare solo uno stimolo al dibattito. Invece sono divenute un punto fermo da cui partire: il risparmio energetico non viene più percepito come tale, soprattutto nell’Europa del Nord. Viene, invece, enfatizzato l’impatto dei cambi di orario sui ritmi biologici. Su queste basi l’UE si appresta ad abolire da ottobre 2019 il cambio d’orario lasciando agli Stati la libertà di scegliere quale orario adottare. La speranza è che questa iniziativa non generi una tale confusione tra gli Stati e nella popolazione europea da vanificare quanto di buono fatto in questi decenni.
Alcuni dati
Dove si può approfondire l’argomento? Condivido con voi i link da cui ho preso i dati:
- Le origini della richiesta della UE le puoi trovare cliccando qui.
- L’introduzione allo studio commissionato dal Parlamento UE nel 2017 sugli effetti della Direttiva 2000/84/CE la trovi qui.
- Lo studio, in inglese, del 2017 commissionato dal Parlamento UE, è disponibile cliccando qui
- L’articolo de “Il Sole 24 Ore” del 15 settembre sull’ora legale di Beda Romano si può leggere cliccando qui.
- L’intervista alla Commissaria UE Violeta Bulc sull’ora legale è disponibile a questo link.
- Il comunicato stampa di Terna, disponibile a questo link. Sulla homepage del sito trovate anche le curve di consumo ora per ora.